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GRUNDIG SV200 UN AMPLIFICATORE DI CLASSE

Quando mi hanno chiesto di restaurare un amplificatore a transistor del 1969 ho avuto qualche esitazione. Fino a poco tempo prima dominavano la scena gli amplificatori a valvole che avevano raggiunto l'apice in termini qualitativi mentre nel mondo dei transistor c'erano componenti relativamente meno affidabili rispetto alle valvole e, sopratutto, c'era molta meno esperienza a livello progettuale.

Ne sarebbe valsa la pena?

GRUNDIG SV 200 restaurato

Dopo aver analizzato lo schema circuitale sono rimasto impressionato. E' evidente che i progettisti sono stati incaricati di realizzare, senza badare a spese, un prodotto top di gamma per andare alla conquista del mercato.


Oltre 16Kg di peso. L'alimentatore ha due raddrizzatori in parallelo per minimizzare la resistenza interna, il filtraggio è affidato a due capacità da ben 15000uF ciascuna, la sezione di potenza è realizzata con un push-pull di ben 8 (OTTO, 4 per canale) transistor 2N3055 capaci, ciascuno, di gestire correnti fino a 15A. Teoricamente è capace di erogare, perlomeno ai morsetti, picchi di corrente fino a 30A su carichi con impedenze bassissime.

stadio amplificatore finale in cc ad alta corrente

alimentatore stadio finale

In pratica questo oggetto dall'aspetto "un pò così", con le viti di fissaggio del frontale a vista, è un "monster" con caratteristiche degne di un McIntosh o di un Harman Kardon della serie senza condensatore di disaccoppiamento, ad alta corrente d'uscita e a elevata banda passante.


Decido di accettare la sfida. Voglio ascoltarlo!


Purtroppo, l'esemplare in oggetto, oltre ai segni del tempo, rivela precedenti interventi di mani maldestre Come dico sempre: un conto è "far funzionare" un conto è "restaurare" per raggiungere le migliori prestazioni possibili.

fusibili protezione altoparlanti - prima del restauro

particolare del mobile - prima del restauro

prima del restauro

I difetti riscontrati via via che la riparazione procedeva non sono stati pochi, non ultimo il fatto che dopo aver sostituito i transistor finali con un lotto di recente produzione, a causa del loro miglior qualità ovvero al maggior guadagno sulle frequenze più elevate, si è reso necessario un meticoloso lavoro di analisi e messa a punto per bloccare delle insidiosissime autooscillazioni alla frequenza di oltre 10MHz che, se non fossero state tempestivamente individuate e gestite correttamente, avrebbero comportato l'autodistruzione del sistema in tempi brevissimi.


nuovi finali di potenza 15A 60V

Dopo tanto lavoro la sorpresa!

dopo la sostituzione dei componenti deteriorati

Disponendo al giorno d'oggi di componenti fabbricati con processi moderni e strumentazione ben più precisa di quella disponibile oltre mezzo secolo fa, il risultato, dopo una meticolosa taratura, è eccellente!


100W pp con THD 0,16%

Io però sono più "ascoltone" che "misurone", o meglio; per scegliere inizialmente guardo i numeri ma poi è la prova d'ascolto che definisce il verdetto finale.


Quindi, come suona questo GRUNDIG SV200 del 1969 che è la massima espressione di tutta la linea di amplificatori GRUNDIG SV (SV80, SV85, SV140, SV200) dell'epoca?


Per valutarne la dinamica, la resa timbrica e i particolari più minuti da cogliere, come il rumore delle dita che passano sulle corde ruvide della chitarra, l'ho provato con alcuni brani, su vinili ben incisi, di Joe Cocker (You can leave your hat on), Angelo Branduardi (Musica) e Pink Floyd (The wall).


In sintesi: ha una timbrica molto convincente, una risposta secca e una dinamica stupefacente. La batteria non la senti con le orecchie, la senti con la pancia. Dà chiaramente l'impressione di far fare ai diffusori quello che vuole lui anche con carichi ostici o poco efficienti.


Tuttavia, più di ogni mia considerazione, vale quanto mi ha scritto Eleonora, la giovane donna che me lo ha affidato, "... comunque ieri sera l'ho fatto ascoltare per pochi minuti anche a Guido (il marito) e al vicino (musicista) che ci ha prestato un vinile ed eravamo entrambi emozionati!".


Sono contento di aver fatto scoprire a questi giovani che la musica ascoltata con uno stereo vintage di buon livello può rivelare dettagli e dare emozioni che l'ascolto col telefonino non potrà mai eguagliare.





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