top of page

Ricevitore a quattro triodi del 1925


Per un profano potrebbe essere uno strumento di misura. Invece questo è un apparecchio radio ricevente e rappresenta l'avanguardia tecnica di quanto disponibile nel 1925. Anno in cui l'URI (Unione Radiofonica Italiana), dopo un periodo sperimetale, inizia a trasmettere regolarmente, ma solo per alcune ore al giorno, musica, notizie e bollettini meteo.


Possiamo considerarla una radio di lusso? Certamente, a differenza delle semplici ed economiche radio a galena che consentivano solo l'ascolto in cuffia di emittenti vicine, questo potente e sensibile ricevitore consentiva l'ascolto delle emittenti di altre nazioni. L'alimentazione era a batterie e per aumentarne la durata la quarta valvola, che si poteva accendere con l'interruttore posto in basso a destra, serviva a consentire l'ascolto in altoparlante e quindi permetteva di condividere con parenti ed amici la magia della radiodiffusione.


Non c'è una marca. E' un esemplare autocostruito da una persona senz'altro molto istruita e facoltosa. La radio non era ancora un oggetto industriale e il suo costo era proibitivo. Si noti la raffinata fattura dei componenti che assomiglia a quella di un orologio. Gli esemplari in Italia inizialmente erano solo alcune migliaia ma nel giro di pochi anni sarebbero diventati milioni e così la radio divenne la protagonista delle serate passate in casa.






bottom of page